Nella sua configurazione attuale, la Compagnia Teatrale Amatoriale “Amici del Teatro” nasce ufficialmente il 1 luglio 2006, data di denuncia di inizio delle attività alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Direzione Generale per lo Spettacolo; il nulla osta per l’agibilità teatrale a tempo indeterminato viene ottenuto con decorrenza dal 27 novembre 2006. Essa fa parte a tutti gli effetti dell'Associazione Circolo Oratorio Bottanuco (NOI Associazione), essendosi costituita secondo l’art. 2.3 lett. c) dello Statuto della medesima. Il Presidente pro tempore dell’Assemblea dei Soci della stessa (il Parroco) è pertanto anche il legale rappresentante della nostra Compagnia.

In realtà fin dagli anni ’50 (quando ancora non erano permesse rappresentazioni promiscue, ma le compagnie erano esclusivamente femminili o maschili) Bottanuco vanta una militanza, per così dire, teatrale.
Le sorelle Ambrogina e Antonietta Moioli, assieme ad Antonietta Sala iniziarono in quegli anni e calcano ancora oggi con entusiasmo il palcoscenico. Altre attrici e attori col passare degli anni si sono aggiunti, via via che si sono succedute nel tempo altre esperienze teatrali, sempre nell’ambito dell’Oratorio. Molti di noi debuttarono con una compagnia teatrale sorta durante gli anni ’80.

I più giovani rappresentano invece ciò che rimane della Compagnia “Piccoli Dettagli”, nata sul finire degli anni ’90.
Ci accomuna, inutile dirlo, una grande passione e un’incrollabile voglia di metterci in discussione.

 

Fino ad oggi la nostra principale caratteristica è stata infatti quella di proporre ogni volta qualcosa di nuovo e qualitativamente valido, sfidando sempre la tentazione di rimestare tra vecchi copioni o di replicare commedie già proposte.
É uno stile che ha sempre riscontrato il favore del pubblico e che è reso ancor più agevole anche grazie all’estro del nostro compaesano Antonello Guglielmo Esposito, iscritto alla SIAE, che da qualche anno è il principale autore delle commedie che rappresentiamo.

La missione - ci sia concesso il termine - alla quale ci ispiriamo è quella di far divertire il pubblico, cercando di rappresentare al meglio il nostro paese d’origine. Nelle nostre opere non c’è spazio né per la parolacce, né per l’inutile volgarità, che riteniamo sia invece troppo spesso abusata da altri, in virtù della facile risata - poco sana a nostro avviso - che essa miete. Cerchiamo il più possibile di unire al divertimento anche la giusta dose di spunti per riflettere, quando la storia che raccontiamo lo consente.

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