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Dù agn in America

Dù agn in America

La trama

Fra la seconda metà del 1800 e i primi decenni del secolo successivo sbarcarono negli Stati Uniti oltre quattro milioni di emigranti italiani, sui circa nove milioni che scelsero di attraversare l'Atlantico verso le Americhe.

Gran parte di loro proveniva dal Meridione, tuttavia parecchi erano gli emigranti originari delle regioni del Nord Italia, in particolare del Veneto, del Friuli e del Piemonte.

Anche molti bergamaschi, spinti dal desiderio di cercare nuove opportunità e soprattutto per sfuggire dalla miseria, si imbarcarono verso il Nuovo Mondo, ma nonostante fossero essenziali per l’espansione dell'economia statunitense, subirono discriminazioni razziali molto pesanti.

 

Alcuni fra questi, partiti verso la fine degli anni ’20, si stabilirono a New York, nel quartiere di East Harlem: di loro si racconta in questo spettacolo, ambientato nell’estate del 1930.

Una commedia esilarante e a tratti toccante, ambientata in pieno Proibizionismo, nella quale i protagonisti devono fare i conti con i pregiudizi razziali e la criminalità di strada, riuscendo a tenere alto il loro orgoglio di Italiani.

Sullo sfondo, le eroiche gesta di Garibaldi e dei suoi Mille.

Nel finale, liberatorio per tutti, accompagnati dalle note di un mandolino e di una fisarmonica, gli interpreti intonano il valzer omonimo “Dù agn in America” (testo di Claudio Pagnoncelli e musica di Rossano Pirola), e l’orecchiabile ritornello coinvolge il pubblico in un crescente battimani.

 

La scenografia rappresenta l’esterno della lavanderia gestita da Rüsì, sulla strada, di fronte alla quale si muovono i molti personaggi della nostra storia: un artista di strada in cerca di fortuna, un ladruncolo siciliano furbo e amante del teatro, una giovane vedova alla ricerca del nuovo amore ma costantemente osservata dal Cielo dalla buonanima del marito, un malavitoso di piccolo calibro dedito allo sfruttamento della prostituzione, una giovane donna vittima di questi, in cerca di riscatto, un burbero poliziotto di quartiere e tanti altri.

Grande cura è rivolta alla scelta della colonna sonora, dei costumi, dei particolari dell’epoca.

La commedia in tre atti, di Guglielmo Antonello Esposito per la regia di Rossano Pirola, viene rappresentata in prima assoluta il 6 ottobre 2007, nella rinnovata Sala della Comunità di Bottanuco, da poco inaugurata.

Autore: Guglielmo Antonello Esposito
Regia: Rossano Pirola
Direzione tecnica: Lionello Marchesi
Scenografie: Roberto Mangili,
Rossano Pirola, Alberto Lucchini
e Giovanni Colleoni
Costumi: Teresa Ghezzi e Rosa Citrino
Musiche: Rossano Pirola e 
Claudio Pagnoncelli
Supporto tecnico di Fabrizio Nocente
e del Gruppo Alpini di Bottanuco

Debutto: 6 ottobre 2007, Bottanuco

Gli interpreti

Cèco, saggio pittore di strada - Claudio Pagnoncelli

Arsenio, ladruncolo siciliano con grandi qualità recitative - Alfredo Patamia

Tunì, amico di Cèco, dedito al bicchiere e un po’ duro d’orecchi Guglielmo Antonello Esposito

Rüsì, lavandaia - Ambrogina Moioli

Matilde, amica pettegola di Rüsì - Teresa Ghezzi

Giuditta, giovane vedova - Silvia Cellucci

Pinuccia, donna di strada - Antonella Rota

Ardito, boss del quartiere -  Lionello Marchesi

Poliziotto di quartiere - Nicola Citrino

Gina, domestica e dama di compagnia - Antonietta Moioli

Italia, moglie di Prospero - Antonietta Sala

Prospero, fisarmonicista  - Lino Colucci)

Gaetano, amico di Arsenio - Rossano Pirola

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